SAMAROLI IMPERIALE 1998
IMPERIALE 1998
Imperi…la nostra Europa. L'Ereb nasce dalla spinta dei Fenici e di altri popoli mediorientali verso occidente, da qualche parte tra gli Urali e l'Atlantico. Qui c'è sempre stata la vocazione a costruire imperi. E forse, dalle Crociate in poi, alla conquista del mondo – o almeno di quello che se ne sapeva.
Non immaginare che questo sia un semplice whisky. Qui abbiamo uno spirito imperiale. Spendendo visioni, risorse ed energie per inseguire un sogno, chi vive da sognatore non è sempre imprudente. Forse sono proprio i sogni ad elevare l'uomo alla sua vera misura e oltre.
Per gli europei del XIII secolo, conquistare la Terra Santa attraverso un viaggio sacro, il Transito, era una credenza. La nostra volontà di voler raggiungere la perfezione è la stessa. Questa è la nostra crociata. Anche a costo di prove un po’ inaspettate, un po’ come la quarta Crociata, partita alla conquista di Gerusalemme e finita poi per prendere Costantinopoli…
Che bel naso: un bianco di montagna, minerale e fruttato. Ci accoglie con la sua forza, la persistenza di un alambicco ribollente. Ricco, piccante e appunto… elegante, regale, imperiale.
Al palato, verboso nel senso di sensazioni che incanterebbero una folla se fosse un predicatore. Dolce, opulento: un'esplosione culinaria… Lieviti, zuccheri, farine, marzapane e frutta candita.
Freude, schöner Götterfunken, Tochter aus Elysium,
Wir betreten feuertrunken, Himmlischer, Dein Heiligtum!
Gioia, bella scintilla divina, figlia degli Elisei, entriamo timorosi e
trema, celeste, nel tuo tempio...
Dall'Inno alla gioia di Friedrich Schiller, utilizzato come testo nell'ultima parte della Nona di Beethoven, divenuto poi l'inno europeo